ANNI 80, COMO. UN GRUPPO DI RAGAZZI CON UNA PASSIONE INCREDIBILE PER GLI SPORT ESTREMI, UN LABORATORIO, UNO STEREO E UNA MUSICASSETTA PIENA DI TRACCE FUNKY.
A ritmo di musica i ragazzi sperimentano, progettano e costruiscono tavole di ogni tipo marchiandole con la scritta Funky. Tra i vari esperimenti, frutto di un’ispirazione arrivata da oltre oceano, nasce quella che sarà la prima tavola da neve mai realizzato in Italia. Lucio Longoni (Godfather di Funky) decide di chiamare questo primo modello di snowboard ‘Preistoria’, quasi a presagio del lungo e prospero futuro che avrà questo sport.
La ‘Preistoria’ è una tavola interamente realizzata in legno lunga 120 cm e presenta alcune caratteristiche non scontate per l'epoca, ovvero un abbozzo di camber, un accenno di sciancratura e la punta rialzata, con una scritta 'Funky' dipinta a mano. Un vero e proprio fossile moderno che siamo riusciti a riportare alla luce scavando nei nostri archivi.
Da quel giorno Funky inizia un periodo di incessante sviluppo tecnologico che riesce a portare le sue tavole sui podi dello snowboard mondiale.
Dal quel piccolo laboratorio comasco, quel gruppo di ragazzi prende parte all'era pionieristica di questo sport, e a partire da quella tavola di legno inizia l’incessante battaglia di brevetti che porterà all’oggetto tecnico che conosciamo oggi, passando dallo snurf al progetto di attacchi per gli scarponi da sci, arrivando poi alla progettazione di softboots e dei bindings moderni.
Il mondo dello snowboard, che da principio ha più una connotazione ‘Alpine racing’, con scarponi da sci e attacchi rigidi, viene contaminato dallo skate style di Funky, come dimostrano le jam di half pipe che iniziano a diffondersi anche in Italia, attirando nel team atleti del calibro di Kurt Heine e Todd Richards. Manuele Dondi invece porta lo snowboard estremo ad un next level, utilizzando le tavole Funky su discese fino ad ora mai raggiunte dai rider.
La sperimentazione sulle tavole Funky si spinge fino al surf, con lo sviluppo di tavole custom sia per il surf da onda che per il windsurf, che in quegli anni dilaga sul lago di Como anche grazie alla presenza del brand sul territorio.
Nello skate il sempre presente Max Bonassi continua a primeggiare nei contest di street, rendendo celebre in tutta Italia il suo pro model con la storica grafica dello yeti Grog.
In pochi anni il brand Italiano diventa uno dei principali marchi di snowboard europei ampliando la propria clientela anche oltre oceano, ma purtroppo gli anni di grande gloria durano poco.
Durante la produzione di un grosso lotto di tavole, destinate al mercato americano, un'alluvione distrugge gran parte dei macchinari e delle tavole pronte per essere consegnate, che vengono ridotte a poco più di un cumulo di legna bagnata. Funky si spegne con la stessa velocità con cui era diventata grande, e quel laboratorio pieno di idee a malincuore é costretto a chiudere i battenti. Ma le grandi idee non possono rimanere nella polvere…